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il blog di davide azzolini

vecchi sfoghi

Posted on | 2 novembre 2008 | No Comments

“La camorra è una montagna di merda” (citazione dello slogan coniato da Giuseppe Impastato sulla mafia) adottato da Sinistra Democratica è una scelta intelligente. Mi ha subito ricordato le due lettere al Corriere del Mezzogiorno scritte in questi anni. Una comunicazione aggressiva e sopra le righe può servire, eccome.

Corriere del Mezzogiorno [29/05/2007]

caro Direttore,

leggendo il suo editoriale di sabato 26 maggio ho pensato ad una lettera che scrissi al suo giornale due anni fa all’apice di quello che ritenevo allora il più grave livello di degrado che Napoli avesse mai visto.

Come si suol dire, ci metterei la firma per tornare ad allora.

Lei scrive, ed io condivido, che non possiamo aspettare più un secondo e dobbiamo fare qualcosa, vista l’evidente incapacità della politica ad incidere in alcuna misura sullo stato delle cose. Anzi.

Per essere pratici, penso che il suo giornale potrebbe promuovere alcune azioni sia sul piano locale che su quello nazionale grazie all’autorevolezza del Corriere della Sera.

Eccone due:

1) Raccolta firme e azione di pressione su opinione pubblica ed Istituzioni per portare stabilmente l’esercito a Napoli per 3-5 anni. Se qualcuno sta morendo per un’infezione, scivolando in un coma irreversibile, bisogna somministrargli penicillina e antibiotici in dosi massicce oppure affollarsi attorno al capezzale interrogandosi sui motivi storico-sociali che l’hanno ridotto in quello stato? O, peggio, rifiutarsi di chiamare il dottore che abita al piano di sopra perché ci abbiamo litigato oppure perché “pare brutto” che si vengano a sapere i fatti nostri nel vicinato? L’esercito servirebbe appunto a questo e sarebbe il più prezioso supporto al lavoro “ordinario” delle forze di polizia.

2) Campagna di comunicazione massiccia e invasiva (affissioni stradali, spot tv, radio e trailer nei cinema) “politicamente scorretta” che prenda di mira tutti coloro che violano le regole del vivere civile. L’obiettivo sarebbe quello di mortificare e deridere chi sporca, occupa le corsie preferenziali, parcheggia in sosta vietata, etc. In sostanza si tratta di isolare socialmente chi fa queste cose. Cosicché farle significherebbe essere “costretti” a vergognarsi. O comunque a far vergognare chi si accompagna a gente di questo tipo. Ovviamente questa campagna mediatica avrebbe un costo (creatività, eventuali testimonial, realizzazione materiali comunicazione e acquisto spazi pubblicitari). Ma il suo giornale potrebbe aprire una raccolta fondi allo scopo e sono fiducioso che i soldi si troverebbero.

Queste due proposte, almeno a me, sembrano concrete. Non perdiamo altro tempo a celebrare processi mediatici sulle responsabilità politiche dello schifo in cui viviamo. Tanto, non serve a nulla. Se non ad alimentare questo teatrino dell’assurdo.