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il blog di davide azzolini

il mito dello scugnizzo buono

Posted on | 6 settembre 2009 | No Comments

Pur avendo un enorme rispetto e considerazione per il suo lavoro, consideravo le idee di Marco Rossi Doria (per quanto nobili ed anche condivisibili in linea di principio) purtroppo per nulla adatte ad uscire dal coma profondo cittadino.

In un bell’editoriale su Repubblica-Napoli mi pare che adesso auspichi un sostanziale cambio di strategia: la Napoli di oggi non ha più nulla a che fare con quella di dieci, vent’anni fa. Ed anche gli emarginati, le periferie, gli esclusi sono tutta un’altra cosa.

Perciò: oltre a chiederci qual è la forma del contesto sociale e culturale da cui viene questa violenza, è opportuno porsi la domanda sul rapporto, che Hannah Arendt ha evidenziato, tra la facoltà di pensare, quella di distinguere tra giusto e sbagliato, la capacità di giudizio e le conseguenti implicazioni morali. È tempo di uscire da un’ idea deterministica di contesto sociale o familiare che sarebbe colpevole di creare comportamenti lesivi della libertà e sicurezza. È tempo di ritornare alla nozione di responsabilità personale per i propri atti, rispetto ai quali il mondo adulto assuma una posizione.

Si è arreso all’evidenza persino il maestro di strada.