davaz.it

il blog di davide azzolini

two serious men

a serious man
Al di là delle mie più rosee aspettative: A Serious Man è un film bellissimo.

Ethan e Joel Coen in stato di grazia ribadiscono il concetto: se sei bravo (e lo sono molto, ma molto di più) non hai bisogno di budget pazzeschi con cast stellari per raccontare una storia ed emozionare. Il film sarà costato 6-7 milioni di dollari ed è un gioiello assoluto.

ogni anno, il 2 novembre

Taste NYMag Per 175 usd si hanno due ore a disposizione (7-9 pm) per assaggiare quello che preparano gli chef di alcuni tra i migliori ristoranti di NY.
Con il VIP ticket (250 sacchi) si ha diritto al tasting preview (6-7 pm), accesso al VIP lounge e borzetta in omaggio.
Quella di quest’anno sarà l’undicesima edizione della charity soirèe promossa dal New York Magazine. Una parte dell’incasso è infatti destinata a city_harvest

v.i.b. very influential blogger

Christian Rocca detta la linea di politica internazionale al Governo.

Michael Ledeen informa il mondo che Ali Khamenei, la guida suprema dell’Iran, sarebbe morto.

Devo darmi una mossa pure io.

camillo, il grande vecchio

Christian Rocca con un suo editoriale sul Foglio ha suggerito a Berlusconi di sostenere la candidatura di Tony Blair alla presidenza del Consiglio europeo.

Il Premier gli ha risposto con una lettera al giornale:

Gentile direttore, sono del tutto d’accordo con la vostra idea, anche da prima che vi venisse in mente. Tony Blair ha tutte le carte in regola per diventare il primo presidente del Consiglio europeo ai sensi del Trattato di Lisbona, e per essere designato a quella carica non appena sia giuridicamente e politicamente possibile dare il via all’applicazione della clausola che rinnova la governance dell’Unione.

La cosa è diventata praticamente ufficiale e la notizia dell’endorsement è stata ripresa con enfasi da prestigiose testate internazionali.

Christian, prima di diventare sottosegretario agli esteri, puoi scrivere a Silvio sul Foglio che sarebbe una idea grandiosa mandare l’esercito a Napoli?

c’è un solo modo

Non entro nel merito della decisione di assegnare la scorta a Roberto Saviano contestata dal Capo della Mobile di Napoli Vittorio Pisani in un’intervista. Anche perchè si è già acceso uno di quei tipici ed allucinanti dibattiti all’italiana (“è vero, toglietela pure alla Capacchione”) che riempirà pagine e pagine di giornali.

Mi ha però colpito un passaggio del ragionamento di Pisani:

Ripeto: Saviano le minacce le ha ricevute.
«Bisognerebbe avere il coraggio di andare a cercare la giusta causa della minaccia».
E quale sarebbe secondo lei?
«Non lo so. Ma nel rapportarsi con la crimi­nalità organizzata ci sono regole deontologi­che, come il rispetto della dignità umana, che vanno rispettate».
Potrebbe essere più chiaro? Un esempio?
«Quando ho bussato alla porta di un superla­titante per arrestarlo, lui mi ha chiesto di aspet­tare un minuto perché la moglie era svestita. Io gli ho proposto di far entrare due agenti don­ne. Lui ha acconsentito e ringraziato».
Ammetterà che l’arresto di un super lati­tante e la denuncia giornalistica di un crimi­ne, sono un po’ più importanti del bon ton con cui li si effettua.
«Certo. Ma ci sono modi e modi. E poi, a pro­posito della vita sotto scorta, dare un’immagi­ne eroica della lotta alla criminalità rischia di essere controproducente».

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